11 buoni motivi per esportare.
- Alessandro Rinaldi
- 15 gen 2018
- Tempo di lettura: 5 min

Mi capita spesso di sentire questa frase dagli imprenditori che conosco: "Esporto perché s'incassa prima e con sicurezza". Sui giornali leggo molte volte che il mercato italiano e quello europeo sono in crisi e che le aziende italiane potranno salvarsi solamente se penseranno di esportare in paesi lontani e diversissimi quali Cina, Russia, Brasile, ecc.
Certo, prima di capire perché esportare bisogna capire che cosa esportare e come esportare e a chi esportare. Tutto ciò lo vedremo più avanti in altri successivi posts.
Quali sono i motivi per esportare.
Ritengo importante evidenziarti e mettere in ordine gli 11 buoni motivi per iniziare ad esportare o per rafforzare le tue esportazioni:
1) Il mercato italiano ed europeo non cresceranno. La crisi economica italiana ed europea iniziata dopo il 2005 , ha ridotto i consumi in parecchi settori. Se il mercato si restringe, o riduciamo allo stessso modo i nostri profitti o ampliamo i mercati, sviluppando nuovi sbocchi e opportunità. L'attuale crisi dei mercati internazionali ha spostato e sempre più sposterà il baricentro dei centri economici dei paesi europei ai cosidfetti "mercati emergenti" con conseguente difficoltà di vendita nei paesi maturi e la creazione esponenziale di nuova ricchezza nei paesi in via di sviluppo. Il superamento della crisi economica in atto ed il riavvio delle singole aziende italiane, non può quindi che passare attraverso l'esportazione verso paesi esteri target maggiormente promettenti.
2) La concorrenza locale è sempre più spietata. E' l'immediata conseguenza del punto precedente. Più il mercato è in crisi più i concorrenti applicano sconti sempre maggiori, non ottenendo però l'aumento prefissato delle vendite. E' la scelta peggiore, poiché in questo modo sono intaccati pesantemente i profitti. Non si deve competere sui prezzi, ma sulla qualità ed il servizio reso. Devi aumentare il tuo fatturato aumentando i prezzi! Le esportazioni ben gestite con un piano export strutturato nei mercati emergenti diventano la soluzione ideale per sconfiggere la concorrenza locale non cimentandosi nella guerra disperata dei prezzi al ribasso!
3) Diversificazione del rischio aziendale. La ripartizione geografica delle vendite e l'aumento dei mercati, comporta una diminuzione del rischio d'impresa. In altre parole, se la tua azienda incontrasse un calo di fatturato nel mercato italiano, potrebbe rimanere a galla perchè esporta con successo nel vasto e ricco mercato cinese!
4) Maggiore stabilità produttiva aziendale. L'allargamento a nuovi mercati esteri assicura una maggiore stabilità produttiva, soprattutto per le aziende che vendono prodotti stagionali. Prendiamo per esempio un'azienda italiana che produca panettoni e pandori. Il panettone ed il pandoro sono prodotti stagionali che sono venduti in Italia principalmente nel periodo delle festività natalizie. Per assicurare una continuità della produzione e delle vendite costanti nel tempo, sarebbe opportuno per l'azienda italiana valutare di esportare i pandori ed i panettoni nei mercati esteri in cui il consumo sia abbastanza costante per tutto l'anno (ad es. il mercato brasiliano).
5) Abbattimento dei costi fissi aziendali. L'incidenza dei costi fissi diminuisce poiché, grazie alle esportazioni continuative, cominci a produrre su vasta scala ampliando la gamma d'impieghi del prodotto e aumentando di conseguenza la produttività dell'impresa.
6) Export come fattore differenziante. Esportare ti obbliga ad avere non solo un capacità di produzione per soddisfare le richieste aggiuntive provenienti dai mercati esteri, ma anche una capacità esportativa. Con questo ultimo termine, intendo dire la capacità dell'azienda di capire i mercati internazionali in cui esporta adeguandosi di conseguenza a livello di prodotto, risorse umane, comunicazione, gestione. Esportare significa aprirsi a mondi e culture diversi dai nostri con l'obbligo d'imparare cose nuove. Per entrare nei nuovi mercati esteri, sei obbligato per esempio a trovare delle nuove soluzioni riguardanti il prodotto da esportare, il packaging, ecc. che possono diventare utilissimi anche per il nostro mercato interno facendoti vendere di più anche in Italia. In altre parole, la tua azienda diventa una "mucca viola" ossia un'azienda che si differenzia rispetto alla concorrenza rimanendo in modo inconfondibile nella mente del consumatore.
7) L'export piace alle banche. E' inutile far finta di niente. Le aziende che opereranno esclusivamente nel mercato italiano, vedranno ridotte le proprie opportunità di ottenere in futuro i finanziamenti bancari. Le banche rappresentano attualmente la principale fonte di finanziamento per le aziende italiane. Senza i finanziamenti bancari, la maggior parte delle aziende italiane non riesce a crescere e svilupparsi. Alle banche piace l'export, poiché esse vedono di buon occhio le aziende che sanno differenziare i propri rischi, prendersi iniziative pensando al futuro.
8) L'export migliora i flussi finanziari. L'ho evidenziato all'inizio del post. E' più facile incassare all'estero che non in Italia. I tempi in Italia per l'incasso sono sempre più posticipati, dovendo passare mesi se non anni per incassare dalla Pubblica Amministrazione o dalle multinazionali. Invece i tempi d'incasso all'estero sono notevolmente ridotti, poiché si può chiedere il pagamento totale prima della consegna della merce, chiedendo un anticipo all'ordine, il saldo prima della spedizione della merce. Inoltre, è prassi nell'export, utilizzare delle forme di pagamento affidabili come il bonifico bancario internazionale oppure in alternativa la lettera di credito bancaria irrevocabile e confermata. E' quindi possibile avere più sicurezze nell'incasso e ridurre notevolmente sia l'indebitamento sia gli oneri finanziari.
9) Export Made in Italy come marchio riconosciuto all'estero. Il Made in Italy è adorato e apprezzato in tutto il mondo. Esso è sinonimo di qualità, creatività, prodotto bello e ben fatto. Un vantaggio competitivo da non trascurare quando si esporta. Sono molti i Paesi esteri che sono interessati ad acquistare i prodotti Made in Italy. Devi però evitare di farti prendere dall'entusiasmo e pensare che basta sbarcare a Londra con una bancarella per essere assaliti dai consumatori eccitati. Non è sufficiente. Prima di esportare, devi capire se il prodotto è esportabile. Nei prossimi post, ti spiegherò che cosa intendo per prodotto esportabile.
10) Export con Internet. Per vendere all'estero, non devi necessariamente munirti di armi e bagagli e sbarcare oltremare. E' possibile impostare un'efficace strategia export impostando un bel sito e-commerce. Quante volte ti è capitato di acquistare online prodotti da Paesi stranieri? Perché non potresti anche tu vendere tramite Internet borse, vestiti, gioielli, abiti, prodotti alimentari, ecc.? Questa soluzione è moltio vantaggiosa poichè consente da una parte di sondare mercati esteri con investimenti contenuti e dall'altra parte di costruirsi un'iniziale buona reputazione nel mondo Web, per poter aggredire quegli stessi mercati non più da "brutto anatroccolo" ma da "cigno regale" partendo da una quota di mercato già conquistata via web.
11) Export come incremento della competiitività. Spesso noto che le aziende investono molto in macchinari moderni, nuove tecnologie, ma non investono nel personale. Non spendono soldi per formare il personale responsabile della gestiione export o nelle varie attività inerenti al trasferimento del prodotto e alla gestione dei mercati esteri. E' più facile chiaramente vendere sul mercatio interno dove le variabili di mercato (prezzi, norme, lingua, cultura, ecc.) pesano molto meno. L'esportazione è un impegno che richiede formazione, professionalità, qualità. L'esportazione è un'attività a medio e lungo termine, che richiede continuamente alle aziende un incremento della propria competitività a livello di prodotto, mentalità internazionale, personale. Non puoi pensare all'esportazione come un'ancora di salvezza dalla crisi del mercato interno: è una strategia per sviluppare la competitività internazionale. Se vuoi esportare con successo, devi saperti confrontare con persone che parlano una lingua diversa, con esseri umani con abitudini e culture diverse, devi sapere calcolare con precisione il prezzo export, devi conoscere i dazi doganali e le leggi del paese estero in cui vuoi esportare, ecc. In sostanza, la tua azienda deve acquisire una marcia in più allenandosi sin da subito ad affrontare continuamente dei cambiamenti all'interno della tua azienda per aumentare la competitività aziendale.
ADESSO MUOVITI|
Ti ho elencato gli 11 buoni motivi per esportare. Ritieni che siano sufficienti per motivarti ad iniziare nell'export? Ricordati però che esportare non è un'attività casuale: ci vogliono strategia e pazienza.
Ti consiglio di procedere con un passo alla volta. Prima d'iniziare, rispondi a queste domande:
a) secondo te, quali sono i paesi esteri piiù idonei ai tuoi prodotti?
b) In che tempi siete mediamente pagati dai vostri clienti?
c) Conoscete delle aziende che hanno avuto successo con l'export o hanno fallito?
Dopo aver risposto a queste tre domande, t'invito a contattarmi per dirmi cosa ne pensi e per qualsiasi domanda che mi vorrai porre!
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